L’allattamento al seno è un gesto che viene spontaneo e naturale per nutrire un figlio e creare con lui un legame, e anche con il padre, se si mostra presente e supporta la sua compagna. Infatti, il latte materno è un alimento completo e naturale per il neonato, ma quanto è salutare per lui? E per la madre? Fino a quanto si consiglia di farlo? E come?

I benefici dell’allattamento

Questo gesto così naturale apporta dei benefici sia al nascituro che alla madre. Essendo un alimento completo, per il neonato non è solo una fonte di nutrimento, ma può aiutarlo a evitare vari problemi di salute. Infatti, l’allattamento al seno riduce l’incidenza delle gastroenteriti, protegge da infezioni di natura respiratoria e di otiti, migliorare l’attività intestinale e abbassa il rischio di soffrire di allergie.

Non sono pochi i benefici anche per la madri, perché fisicamente stimola la natura contrazione dell’utero, riducendo così il sanguinamento dopo il parto, e aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza. Può aiutare anche a prevenire tumori al seno e alle ovaie, e non si deve sottovalutare nemmeno il benessere psicologico, perché l’allattamento aiuta a stabilire un rapporto tra madre e figlio, e ciò può anche aiutare a prevenire la depressione post partum.

L’OMS raccomanda alle madri di allattare il figlio almeno fino al sesto mese di vita, e se possibile cercare di darlo al bambino anche in seguito, insieme ad altri alimenti, anche fino a due anni.

Alcuni consigli

Visto che l’allattamento dovrebbe durare almeno fino a sei mesi, in questo lasso di tempo la madre dovrebbe fare attenzione a ciò che mangia. A differenza del solito mito, ella non deve “mangiare per due”, ma seguire una dieta equilibrata, preferendo alimenti di origine vegetale. Alla dieta abituale si dovrebbero aggiungere 500 kilocalorie e 17 grammi di proteine. Chi vuole bere un bicchiere di vino (e solo quello), dovrebbe aspettare due ore prima di allattare il figlio. Bisogna fare attenzione anche all’assunzione di farmaci, in quanto passando dal latte materno, e si dovrebbe lasciare passare almeno tre o quattro ore dall’assunzione, prima di attaccare di nuovo il bambino al seno. Alcool e fumo sono espressamente vietati.

Le poppate non hanno orari precisi, e farla quando il bambino ha fame, ed è sempre lui a deciderne la durata. Non c’è una posizione solo in cui allattare, e la scelta deve essere comunque comoda per la madre e il figlio. Certo, ci sono posizioni che possono dare fastidio a uno dei due, ma si impara presto qual è la più indicata. Alcune madri possono voler lavare il seno dopo l’allattamento, ma non bisogna farlo, né prima né dopo la poppata, perché il seno ha delle ghiandole che fanno una disinfezione naturale. Non ci sono nemmeno dei particolari prodotti di pulizia da usare, ma bastano quelli della madre.

Nel caso che la madre non abbia abbastanza latte e non vuole ricorrere a quello artificiale, può rivolgersi alle banche del latte, un servizio all’interno di ospedali e cliniche che raccoglie e distribuisce latte umano donato da altre madri per quelle che ne hanno bisogno.

Di Claudia