Secondo uno studio condotto da Banca Etica sono circa 14 milioni gli italiani che, ogni anno, scelgono di destinare il 5 x 1000 a un’associazione benefica senza scopo di lucro. In pratica, al momento di effettuare la dichiarazione dei redditi, 1 italiano su 3 indirizza il proprio 5 x 1000 al cosiddetto Terzo Settore. Una crescita, rispetto al 2006, di circa il 38%.

Eppure, sono ancora troppo pochi i contribuenti che adottano questo sistema, scelto soprattutto da italiani residenti nelle regioni Lazio, Lombardia e Liguria. A essere ancora molto restii a donare il 5 x 1000 sono invece i cittadini che vivono in Abruzzo, Campania e Sardegna.

Cos’è il 5 x 1000

Il 5 x 1000 è quella quota dell’IRPEF che i contribuenti, all’atto della dichiarazione dei redditi, possono scegliere di non destinare allo Stato italiano ma a un Ente del Terzo Settore (associazione di volontariato, cooperative sociali o qualsiasi associazione no profit). Al cittadino questo gesto non costa nulla, ma può fare la differenza per molte realtà impegnate nel sociale che faticano a sostenere quotidianamente gli oneri dell’attività.

L’operazione è molto semplice, poiché basta semplicemente firmare nel riquadro previsto e scegliere a chi donare il 5 x 1000. Se si firma ma si dimentica di inserire il proprio codice fiscale, l’importo viene distribuito in forma proporzionale tra tutti i soggetti beneficiari. Se, invece, non si firma per nessuna associazione, il 5 x 1000 viene destinato automaticamente allo Stato.

Non è possibile dedurre la donazione del 5 x 1000 dalle imposte, poiché non rientra tra i benefici fiscali previsti nella legge sulle donazioni.

Chi non ha l’obbligo della dichiarazione dei redditi può ugualmente devolvere il 5 x 1000 consegnando all’Ufficio Postale o in banca l’apposita scheda contenuta nel CUD, compilata con i propri dati.

L’identikit del contribuente

Lo studio di Banca Etica ha anche formulato l’identikit del contribuente che sceglie di donare una quota a un’associazione no profit. Sono soprattutto diplomati e laureati a destinare il 5 x 1000 a un Ente benefico. Le regioni dove si avverte maggiormente la sensibilità delle persone nei confronti delle realtà del Terzo settore sono la Lombardia e il Lazio. I motivi sarebbero da ricondurre al fatto che in entrambe le regioni ci sono alcune delle associazioni no profit più note e importanti d’Italia. Seguono l’Emilia Romagna, il Piemonte, il Veneto e la Toscana.

Tra gli Enti beneficiari del 5 x 1000 ci sono ai primi posti le associazioni di volontariato, seguite poi dalle fondazioni, dalle cooperative sociali e dalle associazioni sportive dilettantistiche.

Gli obblighi dell’Ente che riceve i fondi

Gli Enti beneficiari del 5 x 1000 ricevono i fondi dopo circa 12/24 mesi dalla destinazione. Se dovessero avere bisogno della somma prima dell’accredito, le banche hanno previsto dei servizi finanziari dedicati. 

Una volta ricevuto il denaro, le associazioni beneficiarie sono obbligate a dimostrare dettagliatamente l’impiego delle somme ricevute, attraverso un rendiconto e una relazione illustrativa, da produrre entro un anno.

Non tutti gli Enti possono ricevere i fondi del 5 x 1000, ma solo quelle che operano con particolari scopi sociali: associazioni di volontariato, religiose o sportive. Gli Enti non governativi devono iscriversi all’anagrafe delle Onlus per poter aver accesso ai fondi.

I potenziali beneficiari devono presentare domanda in via telematica all’Agenzia delle Entrate, dopo essere stati abilitati ai servizi Entratel o Fisconline, oppure tramite gli intermediari abilitati a Entratel (CAF, associazioni di categoria, ecc.).

Di Marco