L’orecchio umano è l’organo che permette di sentire, e in particolare può rilevare onde sonore fino ai 20 kHz, partendo dai 20 Hertz. Per sapere come è strutturato e quali sono le patologie che lo possono colpire, basta continuare a leggere questa pagina.

Le parti dell’orecchio

L’orecchio si divide, sostanzialmente, in tre parti, ovvero:

  • l’orecchio esterno, formato dal padiglione auricolare, dalle membrane timpaniche e dal condotto uditivo esterno, e trasmette ai suoni all’orecchio medio;
  • l’orecchio medio, situato al termine del condotto uditivo, e comprende la membrana del timpano, e tre piccoli ossi che accolgono i suoni, ovvero il martello, l’incudine e la staffa;
  • l’orecchio interno, dove si trova l’apparato stato-acustico, ed è suddiviso in due labirinti, quello sesso e quello membranoso, e tra di essi è presenti un liquido chiamato a perilinfa, mentre all’interno del labirinto membranoso vi si trova l’endolinfa. Sempre nell’orecchio interno si trovano il circuito osseo, i ricettori dell’equilibro e stato-cinetici, e la coclea.

Oltre alla funzione uditiva, l’orecchio ha anche il compito di mantenere l’equilibrio del corpo, grazie all’apparto vestibolare, situato nell’orecchio interno. I segnali che vi arrivano, infatti, permettono un successivo movimento del corpo.

Le malattie che possono colpire l’orecchio

Sono diverse, le patologie che possono colpire l’orecchio, più o meno gravi. Una di questa è l’otite, che può essere causata da un’influenza, un raffreddore, delle allergie, o altre patologie. Si riconosce perché l’orecchio si presenta dolorante ed infiammato, e può causare altri sintomi come il mal di gola o la tosse. In questo caso, occorre che il medico prescriva dei farmaci, che possono cambiare a seconda della causa. Ad esempio, per un’otite batterica è necessario ricorrere a degli antibiotici.

Una malattia che può colpire l’orecchio interno, invece, è la sindrome di Ménière, causata da un accumulo di endolinfa all’interno del labirinto membranoso, che impedisce di trasmettere i segnali dall’orecchio al cervello. Attualmente, l’origine vera e propria di questa malattia è sconosciuta, ma tra i fattori di rischio che possono provocarne l’insorgenza si possono includere una predisposizione genetica, malattie come la sifilide o delle anomalie del sistema immunitario.

Essa provoca nausea, vertigini, ipoacusia, fischi alle orecchie e una sensazione che le orecchie siano chiuse. Per diagnosticarla, sono necessari diversi esami, e per curarla, ancora non esistono dei trattamenti veri e propri, ma i dottori possono prescrivere delle cure per mantenere sotto controllo i sintomi. Se queste non sono sufficienti, è anche possibile che si ricorra all’intervento chirurgico.

C’è anche una patologia che colpisce il labirinto dell’orecchio, chiamata per l’appunto labirintite, conseguenza di una otite acuta o una patotite, o altre patologie o farmaci. Tra i suoi sintomi vi sono le vertigini, l’ansia, la nausea, dei giramenti di testa, etc. Per diagnosticarla, è necessario ricorrere a dei test uditivi e a delle TAC, ed una volta stabilita la causa, il medico potrà prescrivere una cura, che comprende l’assunzione di diversi farmaci.

Di Claudia