L’articolo 53 della Costituzione Italiana, che riguarda i diritti e i doveri dei cittadini, stabilisce che tutti sono tenuti a concorrere alla spesa pubblica, in ragione della loro capacità contributiva, secondo i criteri stabiliti dal sistema tributario. Ma che significato ha questa legge?

Il suo significato

In pratica, l’articolo 53 della Costituzione stabilisce che chiunque, anche apolidi e stranieri, svolga un’attività lavorativa sono tenuti a pagare le tasse, per contribuire alla spesa pubblica. Il sistema tributario stabilisce poi dei criteri di progressività per stabilire quanto un cittadino debba pagare al fisco, a seconda del proprio reddito.

Nessuno ama pagare le tasse, ma esse sono necessarie per pagare i servizi e i dipendenti pubblici. Non in tutti i paesi tale equilibrio si trova facilmente, come per gli Stati Uniti, in cui la tassazione è inferiore alla nostra e i cittadini pagano di tasca loro servizi che in Italia o altri paesi possono essere gratuiti o pagata solo in maniera parziale, come quelli sanitari. Un grave problema in molti paesi, Italia inclusa, sono gli evasori fiscali.

Alcuni chiarimenti

E’ bene chiarire, in questo caso, un paio di concetti, ed uno di questo è quello della capacità contributiva. Ogni cittadino, in base a quest’ultima, paga secondo la sua possibilità economica, e quindo lo Stato viene incontro anche al contribuente, pur non togliendo il dovere di concorrere alla spesa pubblico, e sicuramente in richiamo agli articoli 2 e 3 della Costituzione, che garantiscono ai cittadini diritti inviolabili e alla dignità.

In questo caso si mette in rilievo il criterio di progressività, secondo il quale sulle classi sociali più abbienti possono sostenere quelle in difficoltà, garantendo servizi e diritti sociali importanti, come quelli della pubblica istruzione, del servizio sanitario, della previdenza sociale e dell’indennità di disoccupazione.

Altri articoli della costituzione inerenti al lavoro

Oltre a questo articolo, tra quelli inerenti al lavoro, presenti nella Costituzione italiana, si possono citare:

  • l’articolo 35, nel quale si dichiara che la Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni, e che gli italiani hanno diritto di lavorare sia in patria che all’estero;
  • l’articolo 36, secondo il quale il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, in modo da mantenere la sua famiglia e se stesso, con diritto ad avere il riposo settimanale;
  • l’articolo 37, che fa riferimento alle donne lavoratrici, con diritti uguali a quelli dei loro colleghi uomini.

Ma sicuramente, il più importante è proprio il primo articolo della Costituzione italiana, che cita “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, seguito dall’articolo 4, in cui il governo riconosce al cittadino il diritto al lavoro, secondo le proprie scelte e possibilità.

Di Claudia