I Della Scala, noti anche come Scaligeri, furono i signori di Verona dalla seconda metà del Duecento alla fine del Trecento. Ma chi erano? Per saperne di più si può continuare a leggere questa pagina.

Il fondatore della famiglia e il primi Della Scala di cui si hanno notizie

A “fondare” questa famiglia, che avrebbe preso il comando di Verona, fu Jacopino della Scala, un mercante italiano. Di lui non si sa molto, nemmeno la sua data di nascita, così come la sua data di morte, che sia stata tra il 1212 e il 1280. Di lui si sa che iniziò a commerciare lana, e sebbene non fosse di nobili origini, era comunque abile ed autorevole, incline alla pace, e divenne persino vicario imperiale di Ostiglia. Si sposò due volte e dalla prima moglie, Margherita Giustiniani, ebbe un figlio che diventò vescovo di Verona, mentre dalla seconda moglie ne ebbe quattro.

Sembra che il figlio di Jacopino, Mastino della Scala, a ricoprire una posizione di rilievo nella città, diventando Domus Mercatorum nel 1261 (posizione che occupò fino al 1269). Questa carica veniva data al maggiore dei componenti della corporazione dei mercanti veronesi. Chi apparteneva ad associazioni come queste, definite nel loro complesso Arti, eleggeva il podestà. Quando nella città prese sopravvento la fazione ghibellina, la città divenne una signoria e Mastino I della Scala, figlio di Jacopino, divenne capitano perpetuo del popolo, riuscendo ad appianare i vari contrasti.

La signoria degli Scaligeri

A succede a Mastino della Scala come signore di Verona, fu suo figlio Alberto, ed i suoi nipoti, come il padre divennero vicari imperiale all’inizio del Trecento, per volere di Enrico VII. Nel corso del Trecento, le fortune degli Scaligeri aumentarono, e tra i membri di rilievo di questa famiglia c’è da citare Casagrande Della Scala, che ospitò Dante in esilio, e che a sua volta il poeta menzionò in un canto del Paradiso, nella Divina Commedia.

Sia Casagrande che suo figlio dovettero contrastare la lega formata da Padova, Treviso, Aquileia e Sambonifacio, ed in seguito i loro discendenti dovettero difendersi dalla discesa del re di Boemia nelle città Lombarde. Fu Mastino II, a vincere questa battaglia, sottomettendo anche Bergamo.

Dalla seconda metà del Trecento, tuttavia, la famiglia cominciò la sua decadenza, e alla fine i Visconti attaccarono Verona, dopo il 1375, e Barnabò Visconti, sposato con una degli Scaligeri, reclamò la signoria della città come eredità della moglie, visto che a quel tempo vi erano due figli illegittimi, tra gli eredi della famiglia. Dopo altre faide familiari, la famiglia venne deposta dal governo della città nel 1387, e l’unico dei due fratelli sopravvissuti, Antonio della Scala, si rifugiò a Venezia. La famiglia si estinse definitivamente nel 1580, in Baviera, dove gli ultimi esponenti fecero vita di corte.

Di Claudia