Chi ha familiarità con la cultura giapponese, saprà che l’appellativo “mikado” fa riferimento all’imperatore di quel paese. Ma che ruolo aveva ed ha, oggi, l’imperatore in Giappone? Chi è stato il primo?

Origine della figura

Secondo la leggende, il primo imperatore giapponese fu Jinmu, pronipote della dea del sole Amaterasu, ed in base a questa credenza, i giapponesi davano al loro sovrano anche l’appellativo di “figlio del Cielo”. Il termine “mikado”, che sta a significare “la porta”, veniva usato dagli stranieri ed oggi è un appellativo obsoleto.

In Giappone, era sicuramente una figura centrale, ma oggi il suo ruolo è cambiato, dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l’imperatore Hiroito fece la cosiddetta “Dichiarazione della natura umana dell’imperatore“, che scosse molti giapponesi e si aprì a più diverse controversie e interpretazioni. Oggi l’imperatore non ricopre alcun ruolo polito, ma rappresenta comunque l’unità della Nazione.

Tra i compiti odierni di questa figura ci sono le inaugurazioni delle sedute del parlamento, gli incontri con la popolazione durante il Capodanno ed in altre occasioni in cui il palazzo imperiale viene aperto al popolo, oppure nelle attività di supporto al paese, soprattutto durante catastrofi naturali, e nell’organizzare eventi benefici.

Il primo imperatore giapponese

C’è da dire che oltre a Jinmu, il Giappone tra la lista dei suoi imperatore ne elenca diversi leggendari, dal 660 a.C. al 279 d.C. Se facciamo riferimento agli imperatori “storici”, il primo a comparire è l’imperatore Ojin, che regno dal 270 al 310.

Anche la sua figura, per la verità, è piuttosto leggendaria. Secondo dei testi storico-mitologici, il Nihongi e il Kojiki, egli era il figlio dell’imperatore Chuai e di sua moglie Jingu. Si hanno dei dati incerti sulla nascita, ma tradizionalmente (sebbene le fonti siano poco affidabili) dovrebbe essere nato nel 200. Quindi, dovrebbe essere salito al trono a settanta anni e morto a cento. Si sa che il suo palazzo si trovava in quella che oggi è parte della prefettura di Osaka e fu padre di vari principi, tra cui il suo erede Nintoku. Sembra che dopo la sua morte, egli e sua madre vennero elevati a divinità di battaglia, considerati dei ancestrali dal clan Minamoto.

Si cominciano ad avere più informazioni storiche sugli imperatori dal 456, quando al trono sale Yuryaku, nato nel 418, settimo imperatore dell’era Kofun. Lui, tuttavia, non regno con titolo di “sovrano celeste”, appellativo che venne introdotto nelle ere successive ed alcune informazioni che lo riguardano si possono trovali anche in annali cinesi. Si sa che era di carattere mutevole e violento, tanto che fece decapitare diversi sudditi, per motivi insignificanti, e che fece addirittura bruciare una delle concubine, accusandola di infedeltà. Morì nel 479 ed oggi non si sa dove si trovano le sue spoglie, ma viene venerato nel mausoleo a lui dedicato, ad Osaka.

Di Claudia