Quando si parla del nartece, si fa riferimento a quello spazio tra le navate e la facciata principale delle chiese bizantine, con un corto atrio, largo quanto la struttura stessa. Ma perché è importante?

La sua storia

La parola “nartece” deriva da quella greca “nàrthex“, che sta a significare “bastone” o “flagello”, che a loro volta sono simboli di pentimento e punizione. Questa struttura, infatti, è nata nel VII secolo proprio per accogliere catecumeni e penitenti.

Esso ha avuto un ruolo importante fin dal X secolo, ma è durante l’epoca bizantina che diventa importante, fino al XV secolo. Lo si trova anche in chiese in stile romanico e gotico, ma è nell’architettura dell’Impero romano d’Oriente che è più presente, e per costruirlo si iniziano ad usare dei mattoni, anziché le pietre, e decorati con mosaici e intarsi.

Le più belle chiese bizantine

Non sono poche le chiese bizantine che si possono classificare tra le più belle e le più note, con decorazioni che le rendono tali. Tra queste chiese, si possono citare:

  • la chiese dei Santi Apostoli, a Istanbul, che un tempo era la capitale dell’impero bizantino, ovvero Costantinopoli, che ospitano reliquie dei santi apostoli, come i teschi di Sant’Andrea, San Timoteo e San Luca Evangelista, e le tombe di imperatori e imperatrici bizantine.
  • la chiesa di Santa Sofia, sempre ad Istanbul, che si iniziò a erigere nel 350 d.C. e fu completata quasi due secoli dopo. Nel 1935 venne sconsacrata, ed oggi ospita un museo, ma la struttura è rimasta la stessa, con un doppio nartece all’ingresso, e arricchita da diversi mosaici con un fondo oro;
  • la cattedrale di Santa Sofia, a Kiev, capitale dell’Ucraina, la cui costruzione è iniziata nel 1037 ed oggi è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ed anch’essa oggi è un museo.

In Italia se ne possono trovare diverse di chiese bizantine, da nord a sud, e tra queste vale la pena di citare:

  • la Basilica di San Vitale, a Ravenna, consacrata nel 547, e che ospita capolavori di arte non solo bizantina, ma anche paleocristiana. In questa chiesa, il nartece, anziché trovare al lato frontale dell’ottagono, è posizionato in verso obliquo, che tocca un angolo del perimetro, e nei suoi mosaici sono ritratti profeti dell’Antico Testamento e gli Apostoli. Dal 1996, questa chiesa è anch’essa nella lista dei beni protetti dall’Unesco;
  • la Basilica di Sant’Apollinare, sempre nella città di Ravenna, eretta nel VI secolo, per volere del re goto Teodorico, ma il suo nartece è stato realizzato nel XVI secolo. Questo edificio nelle completato del tutto nel XX secolo e lo stile architettonici presenta elementi sia paleocristiani che bizantini;
  • la Basilica di Santa Prassede, a Roma, situata all’interno di quella Santa Maria Maggiore, e la cui cappella, realizzata nel IX secolo, è decorata con mosaici bizantini.

Di Claudia