Chi ha familiarità o ha letto libri che riguardano la Cabala, ovvero la Geometria Sacra che secondo la religione ebraica permetterebbe di interpretare la Bibbia, conoscerà il Cubo di Metatron. Ma che significato ha, veramente, quest’ultimo? Chi è Metatron?

L’angelo Metatron

Prima di capire che cos’è il Cubo, è bene sapere chi è, nella Cabala, l’angelo Metatron, da cui prende il nome. Il nome di questo angelo, o meglio Arcangelo, significa “colui che serve dietro il trono di Dio“.

Secondo i test sacri, egli è l’Archivista dei pensieri degli uomini, appartenente all’Ordine dei Serafini, ed è uno degli Arcangeli più vicini a Dio, custode dell’Albero della Vita e delle Chiavi dell’Universo. E’ lui che, secondo la Cabala e gli esperti di angeli, annota tutto ciò che fanno di buono e di sbagliato gli uomini, e viene descritto come uno degli angeli più belli del paradiso. Si crede che visse sulla terra in forma umana, facendosi conoscere come il profeta Enoch, e quindi settimo patriarca dopo Adamo.

E’ anche il protettore dei bambini, perché si ritiene che sia lui l’angelo inviato da Dio a fermare Abramo, mentre si accingeva a sacrificare il figlio. Nell’Antico Testamento, viene tuttavia menzionato nell’Esodo e nei libri dei Profeti Isaia, Ezechiele e Zaccaria, quando si fa riferimento al Carro Celeste della Merkabah. Nel Nuovo Testamento e nel Corano, invece, non è menzionato.

Che significato ha il Cubo di Metatron e perché è importante

Secondo i testi sacri, il Cubo di Metatron, noto anche come Frutto o Fiore della Vita, rappresenta la tridimensionalità dello spazio. All’interno di ogni cubo, infatti, si trova una sfera, che dovrebbe rappresentare il corpo la nostra realtà tridimensionale, nel pensiero manifestato. La sfera più interna, è la coscienza dello spirito o anima. Contiene, inoltre, la formula sacra di tutte le geometrie.

In tutto, le sfere del cubo sono tredici, numero che ha molti significati, positivi e negativi, oltre ad essere quello che indica il frutto della Vita. La somma delle singole lettere, in ebraico, infatti formano una parola che fa riferimento ad uno degli attributi di Dio, ma allo stesso tempo è associato alla sommossa di Lucifero. Nella cartomanzia, tra gli Arcani Maggiori, il numero tredici è associato alla carta della Morte, che fa riferimento a dei cambiamenti.

Le persone, possono ispirarsi a questo elemento sacro ed usarlo per la propria trasformazione, personale e spirituale, a comprendere l’armonia e l’ordine dell’Universo, riuscendo ad equilibrare la propria energia spirituale (che alcuni associano ai chakra) con la meditazione, oppure per connettersi all’angelo da cui prende il nome. Il disegno del Cubo è presente anche in alcuni scritti cristiani, e in particolare in quelli che trattano di alchimia. Come portafortuna, si può trovare riprodotto nei ciondoli e su delle tavole.

Di Claudia