In economia, “Convertendo” è un’opzione, o meglio un titolo di credito emesso da una Società per Azioni, che va ad indicare dei diritti nei confronti di terzi, che può trasformare quote di debito in azioni. Chi può esercitare questo diritto, che sia una persona giuridica o fisica, deve detenere lui stesso delle forme di diritti, come dei titoli di credito.

Come funziona il Convertendo

Questo titolo ha varie caratteristiche, simili sia a quelli delle obbligazioni che a quelle delle azioni, ed il modo migliore per elencarle è esaminare attentamente le differenze tra il Convertendo e i titoli di credito appena citati.

Dalle obbligazioni si distingue perché questa viena messa per coprire un prestito, la cui scadenza, sul valore nominale, ha una data già prefissata, mentre il Convertendo ha un rendimento il cui andamento è legato alla Società che lo emette. Se essa non gode della fiducia dei suoi investitori, è bene estinguere il debito prima delle scadenza prederminata.

Convetendo non è un’azione, ma lo può diventare, entro un certo lasso di tempo. Il suo rendimento, è legato al tasso d’interesse, da pagare a intervalli già stabiliti (circa ogni sei o dodici mesi). Tuttavia, il Convertendo non ha la stessa facilità di negoziazione di un’azione.

Dei casi di Convertendo, ci sono stati da parte delle aziende Telecom Italia, BPM e Fiat. Quest’ultima, ad esempio, ha lanciato un Convertendo, nel 2012, da due miliardi e mezzo di dollari, con una scadenza fissata nel 2016. Alla scadenza, le azioni della FIAT erano pari a 8,5342 dollari (8,13 euro). Il titolo, in seguito, salì a quindici euro.

Un caso del tutto diverso furono i bond Convertendo rilasciati dalla BPM, nel 2011. La Banca, infatti, ha venduto dei bond rischiosi, anziché sicuri, e la Consob l’ha sanzionata. Nei tre anni in cui il titolo doveva arrivare a quasi tre euro, e quindi aumentare, le obbligazioni hanno perso degli interessi al 6,75%. In seguito a questi investimenti, l’anno seguente sono stati indagati gli ex vertici della Banca Popolare di Milano.

Quali sono i suoi vantaggi e svantaggi

Con questo bond si può valutare se esercitare o no l’opzione di conversione, senza contare che gli strumenti finanziari durano solo per la durata della rendita, che avviene sempre in forma di interessi, in modo che l’investimento sia sicuro.

Come tutti gli investimenti, anche i bond Convertendo presentano dei rischi, che pesano sulle obbligazioni delle aziende. I risparmiatori, prima dell’acquisto, devono tenere conto di tutte le variabili. Primo fra tutti, il fattore tempo: questo prestito è della durata di tre anni, durante i quali le quotazioni di un titolo possono cambiare per svariate volte. Nel caso che il creditore voglia liberarsene, deve rinunciare a una parte del suo valore iniziale.

Di Claudia