Il Sahara, in realtà, ha diversi venti, che vi soffiano a seconda del clima. Questo deserto, in particolare, da sempre affascina gli occidentali, ma come e quando si può visitare? Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

I venti del Sahara

Si possono distinguere quattro venti, che soffiano sul Sahara, ovvero:

  • il simùn, un vento forte e secco, che soffia anche in Algeria, in Giordania, in Israele, in Siria e nel deserto arabo. E’ un vento che si muove in cicloni e può raggiungere oltre i 50° di temperatura;
  • l’harmattan, anch’esso secco e polveroso, che si presenta nel deserto del Sahara e nel Golfo di Guinea tra i mesi di novembre e marzo, e quando soffia forte la polvere può raggiungere addirittura il Sudamerica;
  • il khamsim, che dal sud-est porta questo vento caldo fino alla zona nord-est del NordAfrica e nella penisola araba. Di solito soffia su quest’area dal mesi invernali fino a quelli estivi, con maggiori frequenze in giugno e in aprile;
  • lo Scirocco, noto anche come Ghibli, arriva su questo deserto e sulle coste del mediterraneo in autunno e in primavera, soprattutto nei mesi di novembre ed aprile.

Per la maggior parte dell’anno, in questa zona desertica il clima è caldo e secco, e le precipitazione sono piuttosto base. Ciononostante, è un paesaggio affascinante da ammirare.

Come visitare il Sahara

Il Sahara, è sicuramente una tappa importante per chi visita il Nordafrica, visto il suo paesaggio vasto e ricco di colori. Tuttavia, se è la prima volta che si visita un posto del genere, è bene non farlo da soli, sebbene singolarmente sia un’esperienza unica, ed è bene farlo nei mesi tra ottobre e marzo.

I consigli da seguire per visitarlo, possono variare a seconda del paese in cui ci si trova, ma sicuramente è importante non allontanarsi dal proprio gruppo, non gridare vicino ai cammelli e, nei centri abitati, fare regali ai bambini (è meglio darli al capo del villaggio, perché li distribuisca equamente).

Tra gli oggetti da portare nel deserto di possono includere:

  • una power bank, ovvero un alimentatore per cellulari e fotocamere, meglio ancora se ad energia solare;
  • una torcia, di quelle da posizione sul capo, utili durante la notte o quando il vento è più forte;
  • dell’acqua in più, che in un luogo del genere non guasta mai, visto che non ci sono fonti d’acqua per chilometri. Non gusta nemmeno portarsi delle salviette umidificanti;
  • della crema solare, in quanto il sole picchia di gran lungo di più che in Europa;
  • delle medicine, altrettanto importanti;
  • degli abiti adeguati, come jeans, scarpe da trekking, giacche a vento, e dei vestiti in più.

Quando si organizza un viaggio del genere, bisogna rivolgersi ad un tour operator, in modo da preparare un itinerario da seguire, che si parta dal Marocco, dall’Egitto, dalla Libia, etc.

Di Claudia