Forse non tutti lo sanno, ma il pianoforte ha avuto un precursore, il “fortepiano”, e questo strumento venne inventato da Bartolomeo Cristofori, liutaio, organaro e cembalaro padovano, vissuto tra la seconda metà del Seicento e la prima metà del Settecento. Ma chi era? Quanti strumenti ha inventato?

La vita di Cristofori

Bartolomeo Cristofori nacque a Padova il 4 maggio 1655, da Francesco Cristofori e sua moglie Laura. Non si sa molto della sua infanzia, se non che è stato battezzato nella chiesa di San Luca Evangelista, due giorni dopo la nascita, e che ebbe per padrini la signora Lina Pali ed il signor Camillo Chinoni.

Come cembalaro, Cristofori riuscì a lavorare per Ferdinando de’ Medici, figlio del granduca di Toscana Cosimo III, clavicembalista e amante degli strumenti musicali. Sembra che Ferdinando lo incontrò in uno dei suoi numerosi viaggio, nel 1688, e forse venne indirizzato dalla famiglia dei Papafava. Si dice che il primo incontro tra i due, potrebbe essere avvenuto a Venezia, durante il carnevale.

Allora, Cristofori si trasferì a Firenze, ed il suo lavoro venne documentato in un consistente carteggio mediceneo, che testimonia come costruzioni spinetti e clavicembali, e che riceveva lo stipendio mensile di dodici scudi. Fu sempre Ferdinando a commissionargli un nuovo strumenti a corde e il liutaio padovano, dopo varie sperimentazione, ideo il fortepiano, ma questi ultimi uscirono in produzione solo una decina di anni dopo la morte di Ferdinando de’ Medici, avvenuta il 30 ottobre del 1711.

Dagli anni Venti del Settecento, fino al termine della sua vita, Cristofori continuò a lavorare per i Medici ed istruì anche diversi allievi, come Giovanni Ferrini e Domenico Mela. Trovandosi in ristrettezze economiche, dal 1713 in poi, cominciò a lavorare anche per clienti stranieri, tra cui anche il re del Portofallo. Lui morì nel 1732, a Firenze, ed oggi riposa nella Chiesa della Santa Croce.

Le invenzioni di Cristofori

Tra gli strumenti inventati da Cristofori, con attribuzione certa e documentata, conservati oggi in vari musei sparsi per il mondo, ci sono una spinetta, risalente al 1693, un contrabbasso del 1715, due clavicembali, degli anni Venti del Settecento, e tre fortepiani, sempre del medesimo periodo. In Italia, si possono ammirare il contrabbasso appena citato a Firenze, al Museo del conservatorio “L. Cherubini, ed un fortepiano del 1722 a Roma, nel Museo degli Strumenti musicali.

In dubbio, invece, sono quattro clavicembali, di cui uno datato nel 1702, due nel 1073 e un altro non datato, ma che si presuppone risalga attorno al 1725. C’è da dire che quello del 1702, conservato all’Università del Michigan, ad Ann Arbor, viene giudicato, all’unanimità, un falso. In quanto allo strumento dalla data incerta, si presuppone che Cristofori possa esserne il costruttore in quanto dimostra certe attinenze costruttive con altri clavicembali ideati dal padovano nello stesso periodo.

Di Claudia