Le smart city, ovvero “le città intelligenti”, in base a quanto stabilisce l’Unione Europea sono dei luoghi in cui le reti e i servizi tradizionali sono resi più efficienti grazie a delle soluzioni digitali, andando a beneficio di chi vi abita e delle imprese. Ma quali sono le loro caratteristiche? Diventeranno una realtà oppure lo sono già? E dove in questo caso?

Le caratteristiche delle città intelligenti

Le città intelligenti si distinguono per essere efficienti, innovative e tecnologiche. Sempre secondo quanto dichiara l’Unione Europea, rientrano in questa categoria, le città in cui:

  • chi le governa mette in relazione il capitale umano, oltre a beni comuni e risorse ambientali;
  • tutti gli individui vengono coinvolti nei processi decisionali, e quindi la politica permette a tutti di partecipare;
  • l’economia e il commercio aumentano, tramite le innovazioni tecnologiche;
  • le persone vivono al meglio, grazie a servizi accessibili nel campo della salute, dell’educazione, della cultura e della sicurezza;
  • la mobilità è sostenibile, accessibile e condivisa;
  • rispetta all’ambiente, perché si usa correttamente l’efficienza energetica e le risorse naturali;
  • anche gli edifici sono intelligenti, soprattutto se sono strutture di nuova costruzione, mentre quelli già costruito andrebbero riqualificati.

I modelli a cui ispirarsi

Quando di parla smart city, qualcuno immagina delle città come quelle che si vedono nei film di fantascienza ambientati nel futuro, ma la realtà è ben diversa. Sempre più città in Europa e nel resto del mondo si stanno organizzando per diventare tali, secondo gli standard dell’Unione Europea.

Una di queste è Londra, che nel 2020 si è piazzata al primo posto tra le smart city europee e al secondo tra quelle mondiali. Negli anni precedenti, la capitale inglese seguì un piano per realizzare più servizi a misura dei cittadini e strade intelligenti con una connettività migliore, e per migliorare competenze digitali, cybersicurezza e collaborazione nell’ecosistema.

Altro modello di smart city è Reykjavìk, la capitale dell’Islanda, la cui efficienza energetica si basa per il 70 % sulle energie rinnovabili, il suo trasporto è all’avanguardia grazie all’uso delle app e i cittadini partecipano attivamente alle decisioni grazie a internet.

Amsterdam, invece, ha promosso una circolare per il quinquennio che va dal 2020 al 2025 per migliorare l’economia e la sostenibilità ambientale, dimezzando l’uso di materie prime e riducendo gli sprechi e così anche le emissioni di anidride carbonica.

Sempre al nord, ci sono Helsinki, la capitale della Finlandia, che si sta concentrando sullo sviluppo digitale e tecnologico nei campi della salute, della sicurezza, dei trasporti e delle attività, e Copenaghen, capitale danese che vuole diventare una città a zero emissioni entro il 2025, riducendo i consumi di energia, inserendo la mobilità sostenibile ed aumentando la produzione di energie rinnovabili.

Anne Hidalgo, sindaco di Parigi, con la collaborazione di un tecnico della Sorbona, ha deciso di promuovere un progetto per realizzare più vie e piste ciclabili, in modo da ridurre l’inquinamento e rendere più ecologica la capitale francese. Anche sul fronte lavorativo, si stanno effettuando programmi di smart working.

Di Claudia