La Romania è entrata nell’Unione Europea nel 2007, ma ancora non ha adottato l’euro, che dovrebbe diventare la moneta del paese nel 2024. Fino ad allora, è ancora in vigore il leu. Ma cosa si sa di questa moneta? Quando è stata coniata per la prima volta? Quanto vale rispetto alla moneta europea? E com’è la situazione economica di questo paese oggi?

Il leu

Moneta ufficiale della Romania dal 1880, il leu è stato emesso dalla Banca Nazionale rumena, così chiamata perché riportava l’immagine di un leone (leu in rumeno). Prima di allora si utilizzava il tallero olandese.

Ogni leu è diviso in 100 bani, ed in circolazione si trovano monete da un ban, cinque bani, dieci bani e cinquanta bani, mentre le banconte sono suddivise per un leu, cinque lei, dieci lei, venti lei, cinquanta lei, cento lei, duecento lei e cinquecento lei. Un leu attualmente vale venti centesimi di euro, e quindi l’equivalente di un euro è 4,932639 lei.

L’economia rumena

In Romania, l’economia ha subito un collasso dopo la caduta dell’Unione Sovietica, per via della sua base industriale arretrata. Nel 1997, tuttavia, ha intrapreso un programmo di stabilizzazione e riforma economica, non solo per quanto riguarda il settore industriale, ma anche quello agricolo e della finanza. Sempre nel medesimo anno, ha stipulato un accordo con il Fondo Monetario Internazionale per un prestito di 547 milioni di dollari.

Secondo dei dati riportati nel 2020, i settori più importanti per l’economia rumena sono stati quelli dell’industria, seguiti da quello dei trasporti, del commercio e del settore alberghiero. In particolare, il settore industriale rimone si è concentrato nel campo dell’information technology, seguita da quella delle costruzioni, degli automobili, le macchine utensili e l’industria chimica. Dei veicoli rumeni, nel 2013, ne sono stati prodotti pià di 410000, tra i marchi come la Dacia e la Petron. Nel settore trasporti, invece, sono state allargate e modernizzate delle strade, in particolare nelle regioni della Transilvania e del Banato.

Il settore turistico ha visto una grande espansione non solo per le bellezze naturali del paese, ma anche per la sua storia, in particolare quella della Transilvania, con i suoi castelli e le chiese medievali.

L’agricoltura, invece, vede impiegata circa il 30 % della popolazione rumena (secondo dei dati del 2009), che lavora su più di quattordici milioni di ettari, anche se la meccanizzazione, in questo settore, è più povera. Le coltivazioni rumene sono per lo più legate alla soia e ai girasoli.

Di Claudia