Il Papiro Ebers è un rotolo di papiro lungo venti centimetri e suddiviso per 108 pagine, databile attorno al 1500 a.C, e deve il suo nome al suo acquirente, l’egittologo Georg Ebers, conservato oggi in Germania, all’Università di Lipsia. Ma che cosa si sa di esso? Cosa riporta il suo testo?

La sua storia

Si ipotizza che questo papiro sia stato scritto durante la diciottesima dinastia egizia, durante il regno di Amenhotep I (1525-1504 a.C), e riporta oltre settecento formule magiche e rimedi medici. Infatti, sul suo retro è riportata proprio al sua datazione, ovvero sotto il nono anno del regno del suddetto faraone, nel terzo mese della terza stagione del calendario civile egizio.

Il papiro venne rinvenuto a metà dell’Ottocento, e fu il romanziere ed egittologo tedesco Georg Ebers, ad acquistare, nel 1873. Due anni dopo, lo studioso ne pubblicò un suo facsimile, traslato in caratteri latini e tradotto nel 1890 da H. Joachim. Una volta lasciata la cattedra all’Università di Lipsia, il papiro rimase nella sua biblioteca, dove è conservato ancora oggi.

Il suo testo

Questo papiro contiene riferimenti a rimedi magici, in quanto si riteneva che la fonte dei mali fisici fossero gli influssi demoniaci, ed il testo riporta anche altre superstizioni.

In questo trattato vi è una parte incentrata sul cuore, ovvero su come funziona l’organo e del fatto che sia il punto centrale dell’organismo, in quanto trasporta i vari fluidi. Sempre secondo questo testo, i disordini mentali, come la demenza e la depressione, secondo gli egizi, erano collegati anche ai disturbi fisici. Ci sono, inoltre, parti inerenti alla contraccezione e alla ginecologia.

Dei rimedi riportati, si può citare il fatto che questo testo consiglia di applicare del grasso di gatto sui vestiti per proteggerli dai topi, mentre della schiuma di birra e mezza cipolla sembrano ottimi rimedi contro la morte. Per liberare l’intestino, invece, vi è il latte di vacca, il miele ed il grano.

Di Claudia