Chi vuole fondare un associazione culturale (e di qualunque altro tipo) deve seguire un determinato iter, a cominciare dal redigere uno statuto e, naturalmente, sono implicati dei costi. Per saperne di più, si può continuare a leggere questa pagina.

Redigere uno statuto

Per la nascita di un’associazione, è fondamentale redigere uno statuto, conforme alle norme di legge, ed esso deve comprendere alcuni elementi, ovvero:

  • il nome dell’associazione;
  • la locazione della sua sede legale;
  • le finalità della associazione, in maniera dettagliata;
  • le modalità in cui l’associazione viene finanziata, incluso i modi in cui i soci raccolgono fondi e come vengono utilizzati, spiegando anche come viene presentato il bilancio annuale;
  • le regole sulla rappresentanza dell’associazione e le deleghe, nonché le regole per venire eletti ad alcune cariche;
  • i criteri e le modalità di ammissione dei soci, nonché il loro costo, e non bisogna dimenticare i loro diritti e doveri;
  • le regole per sciogliere l’associazione, e come vanno indirizzati i fondi residui.

E’ bene tenere presente che l’associazione culturale è un ente privato, senza fini di lucro, in cui diverse persone condividono gli stessi interessi ed usano i fondi dell’associazione per gli obbiettivi descritti nello statuto. Questi scopi culturali possono essere artistici, sportivi, filantropici, educativi e riguardare delle cause umanitarie.

I costi e le agevolazioni

Per fondare un’associazione di questo genere, è bene rivolgersi ad un notaio, e registrarsi come associazione. Nel caso si un’associazione culturale no profit, il costo della registrazione è di circa 300 euro, di cui 200 per l’imposta di registro, sedici per la marche da 16 euro da apporre su due copie delle copie dello statuto e dell’atto costitutivo. Per il primo anno, poi, i costi di gestione possono arrivare a circa 1000 euro, più la partita IVA.

Ci sono, tuttavia, delle agevolazione per un’associazione come questa, previste dal TUIR, ma per usufruirne si devono rispettare determinate clausole, come il divieto di distribuire, anche indirettamente, utili o avanzi di gestione fra i soci, e che in caso di scioglimento della società, il patrimonio deve andare ad un’associazione con finalità simili. La disciplina del rapporto associativo deve, inoltre, garantire a soci il diritto di voto in assemblea per approvare delle modifiche negli atti associativi. E’ obbligatorio, inoltre, redigere il bilancio finanziario ed economico.

Di Claudia