occhi

L’occhio umano trasforma gli oggetti presenti nell’ambiente in immagini. In quest’organo, in assenza di anomalie, i raggi luminosi provenienti dal campo visivo attraversano la cornea fino a raggiungere la retina, dove le scene vengono messe a fuoco e inviate al nervo ottico per essere trasmesse al cervello.

Se la cornea presenta delle imperfezioni, però, la messa a fuoco avviene in un punto diverso dell’area retinica, causando quelli che, in ambito oftalmologico, sono chiamati vizi di refrazione.

Deficit visivi: da cosa sono causati

I vizi di refrazione, miopia, astigmatismo, ipermetropia dipendono dalla forma della cornea, da cui consegue una variazione della posizione della messa a fuoco delle immagini rispetto alla retina.

In presenza di miopia, ad esempio, la cornea presenta una curvatura più pronunciata, l’immagine cade in un punto anteriore rispetto all’area retinica ed è possibile vedere in modo chiaro solo gli oggetti più vicini.

Qualora, al contrario, la cornea si presenti appiattita, la messa a fuoco delle immagini avviene in un punto posteriore alla retina. In questo caso, si parla di ipermetropia, da cui consegue una visione più nitida dagli oggetti lontani e sfuocati da vicino.

Se la deformazione della cornea è tale da consentire una messa a fuoco dell’immagine su due o più piani diversi, si parla invece di astigmatismo, che comporta una visione distorta sia da vicino che da lontano.

I vantaggi della chirurgia refrattiva nella correzione dei disturbi della vista

I vizi di refrazione oggi possono essere corretti con la chirurgia refrattiva, che permette di modificare la curvatura della cornea e ripristinare una messa a fuoco corretta sulla retina.

Per conoscere le diverse tipologie di interventi si può consultare il portale ufficiale del Dottor Angelo Appiotti, appiotti.com, dov’è presente un’analisi accurata dei deficit visivi e dei più importanti trattamenti laser risolutivi.

Infatti, su questo sito web è possibile individuare, per ogni tecnica di intervento, un’accurata disamina che ne specifica i principali step, le possibilità di recupero e i requisiti che il candidato deve presentare per risultare idoneo all’operazione.

Naturalmente, trattandosi di una chirurgia non invasiva, che nella maggior parte dei casi richiede soltanto pochi minuti per occhio, le probabilità che si verifichino rischi o infezioni è estremamente ridotta.

In ogni caso, rimane fondamentale che a eseguire l’intervento sia un chirurgo con una vasta esperienza, che abbia già effettuato un numero notevole di operazioni dello stesso tipo e sia dotato di un’elevata manualità nella gestione dei dispositivi laser.

Chirurgia refrattiva: gli interventi per correggere i disturbi della vista

Gli interventi per la correzione dei vizi di refrazione si distinguono al variare dell’approccio, della tipologia di laser adoperato e del particolare difetto da correggere.

Per eliminare miopia, astigmatismo, ipermetropia, ad esempio, spesso il chirurgo interviene con una tecnica laser di prima generazione, la PRK, una metodologia estremamente sicura e affidabile, che si rivela ideale per tutti quei pazienti con disturbi di lieve entità o non candidabili ad altre metodologie laser.

In presenza di questi difetti visivi un altro dei trattamenti più diffusi è la FemtoLASIK, una tecnica laser di seconda generazione, basata su due laser (il Femtolaser e Laser ad eccimeri) che prevede un taglio corneale preciso e senza contatto. Da ciò conseguono risultati refrattivi ottimali, oltre a tempi di guarigione rapidissimi e minori possibilità di regressione.

La ReLEx Smile è invece una tecnica di terza generazione, veloce e indolore, indicata per correggere i problemi di miopia e astigmatismo miopico. Prevede l’utilizzo di un solo laser e non richiede la formazione di flap, ma solo una minima incisione corneale, da cui deriva una minimizzazione dei fastidi post operatori e di episodi di secchezza oculare.

Tutti questi approcci basati sul laser, naturalmente, danno la possibilità di intervenire in modo personalizzato ed estremamente preciso su ogni paziente. Inoltre, permettono di dire addio agli occhiali e alle lenti a contatto, assicurando il conseguimento di una qualità della vita ottimale sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico e sociale.