I papuani rappresentano l’84 % della popolazione della Nuova Guinea, arrivati presso di essa decine di migliaia di anni fa. Ma qual è la storia di questo paese? Di quali etnie è formato oggi, oltre alla popolazione autoctona?

Storia della popolazione della Nuova Guinea

Cinquantamila anni fa in Papua Nuova Guinea vi erano popolazioni asiatiche protoindonesiane, e i Papua di oggi hanno parenti genetici sia tra i Malesiani che tra gli Australidi. I primi insediamenti ritrovati, risalgono a circa 10,000 anni fa, quando gli abitanti della regione iniziarono a coltivare ed allevare.

In seguito, la Nuova Guinea venne scoperta da spagnoli e portoghesi, nel Cinquecento, ed essi la chiamarono Papua, in riferimento proprio al nome della popolazione che vi abitava. Tuttavia, le informazioni sui nativi dell’isola non sono stati raccolti fino al Settecento e Ottocento. Alla fine del XIX secolo divenne un protettorato britannico, per essere poi ceduta all’Australia nel 1906. Tra gli europei, nel 1880 arrivarono 260 contadini veneti e friulani, ma in pochi mesi ne morirono ottanta ed un anno dopo gli italiani rimasti fuggirono in Australia, dove fondarono una piccola colonia.

Il paese raggiunse l’indipendenza solo nel 1975, diventando uno dei Paesi del Commonwalth, e venne nominato Primo Ministro Micheal Somare, nominato per ben due volte negli anni successivi. Tra il 1988 e il 1998 ci fu una guerra civile, tra il governo del paese, appoggiato dall’Australia, e la guerriglia indipendentista del BRA (Boungainville Revolutionary Army), appoggiato dalle Isole Salomone, e alla fine le vittime ammontarono a 15,000 persone. Il governo e i guerriglieri raggiunsero un accordo nel 2000 e due anni dopo l’isola divenne autonoma.

La popolazione oggi

Oltre ai papuani, suddivisi in 312 tribù diverse, in Nuova Guinea ci sono diverse minoranze, di cui il 13 % è di origine europea, l’1 % indonesiana ed il resto di cinesi, australiani, filippini, indiani e cingalesi. Più dell’80 % di questa popolazione vive in ambiente rurale ed il 40 % ha meno di quattordici anni. Nella capitale vivono meno di 400,000 abitanti.

Le tre lingue ufficiali sono l’inglese, l’hiri motu e il top pisin. Una minoranza parla anche la lingua tedesco, essendoci stati tra i coloni europei anche i tedeschi, arrivati nel 1885. La maggioranza del paese è di fede cristiana (69 %), di cui il 36 % è cattolica, il 33 % anglicane e meno dell’1 % comprende Testimoni di Geova, mentre il resto del paese professa ancora i culti tradizionali e meno dell’1 % è di fede musulmana.

L’economia del paese si basa soprattutto sull’agricoltura e le esportazioni di caffè, cacao ed olio di palma, nonché di legname. Ci sono, tuttavia, anche delle risorse minerarie come oro e rame. Sebbene l’economia sembri crescere, la Nuova Guinea è ancora tra le aree più povere dell’Oceania e la qualità della vita è ad uno scarso livello: meno del 65 % del paese è alfabetizzato, e tra i soggetti tra 15 e i 49 anni, uno su cento è affetto dall’HIV.

Di Claudia