La balestra è un’arma costruita in legno, oppure in acciaio o corno, usata fin dai tempi antichi. Oggi, per realizzarla vengono usati materiali come la fibra di carbonio, che la rendono più maneggevole.

I tipi di balestre e le sue parti

Esistono vari tipi balestre, ed essenzialmente se ne possono distinguere quattro tipi:

  • la balestra a leva, che si caricava con quest’ultima, ed era adatta anche per i balestrieri a cavalli, per le sue dimensioni inferiori;
  • la balestra a crocco, chiamata così per il gancio appeso alla cintura della staffa e del balestriere;
  • il balestro a molinello, di grandi dimensioni, e per usarla era necessario ricorrere a un argano, ed era il genere di arma che si usava per difendere delle mura;
  • la balestra a martinello, che si caricano con quest’ultimo, e sono di grandi dimensioni.

Il nome delle balestre, poi, cambiano a seconda della nazione in cui veniva fabbricata, del tipo di proiettile usato e da come veniva caricato. Ad esempio, vi è la balestra cinese a ripetizione, dotate di una custodia che poteva contenere fino a venti frecce, oppure la balestra a staffa, usata dall’esercito genovese nel Trecento e nel Quattrocento, che si caricava con crocchi e con la leve.

La balestra è formata da varie parti, ovvero: il mirino, il supporto martinetto, la noce, il portapiastra, l’arco, la corda, il poggiaspalla, la sicura, la leva sgancio, l’occhione e il teniere. Quest’ultimo è il corpo centrale dell’arma, e vi è fissato l’arco, e nella sua scanalatura, chiamata cursore, viene inserita la freccia da scoccare.

Altre curiosità sulla balestra

Non si sa, con esattezza, quale popolo abbia inventato la balestra, ma quando si pensa a quest’arma, un personaggio che viene in mente a molti, è sicuramente Guglielmo Tell, il leggendario eroe svizzero, cacciatore che usava proprio quell’arma (anche se alcuni ipotizzano che fosse un arco), e che nel Trecento non riverì il cappello dell’amministratore, e quest’ultimo l’obbligò ad accettare la celebre sfida in cui dovette colpire una mela sulla testa del figlio. Non solo Tell centrò il bersaglio, riuscendo a non ferire il figlio, ma colpì con una seconda freccia il tiranno, anche se ciò gli costò la libertà.

Oggi, la balestra viene usata sia per la caccia che per l’attività sportiva. Quella moderna, oggi non solo è realizzata in materiali differenti dal legno, ma è stata modificata e gli sono state aggiunte altre parti. Oltre a dei tornei, in Italia, a Gubbio e a Sansepolcro vengono organizzati dei palii della balestra, delle manifestazioni storiche, con gare che si disputano dal Quattrocento ad oggi, e si tengono, generalmente, nei mesi di maggio e giugno.

Legati al Palio della Balestra, erano legati personaggi noti, come Cosimo II de Medici ed il poeta Salvatore Quasimodo. Quest’ultimo, vi dedico proprio la poesia “Balestrieri toscani”, e questi sono i suoi versi:

Vestiti di broccati vivaci i balestrieri

nella piazza della città toscana,

senza tamburi vittoriosi,

tentano la sorte di colpire un centro

con una freccia medievale. I ragazzi

tendono con forza la corda della balestra

e lanciano le armi con ansia di amanti.

Rapidi ripetono il sortilegio.

Ero con te, amore, i colpi

sul bersaglio, nello stacco

della luce meridiana, la noia

dell’attesa per quei servi dell’antica

guerra, ci dissero che l’uomo non muore,

è un soldato d’amore della vittoria continua

Di Claudia