I lasciti testamentari rappresentano la testimonianza più evidente di quanto il dono abbia un effetto benefico non solo per la persona che lo riceve, ma anche per chi lo fa. Può sembrare un luogo comune, ma è la verità: essere altruisti regala una gradevole e sorprendente sensazione di gratificazione e di benessere che permea i benefattori. Ma ci sono anche studi scientifici che offrono una conferma in tal senso. Le risonanze magnetiche, infatti, hanno permesso di scoprire che quando si dona vengono attivate le stesse aree cerebrali che si attivano nel momento in cui si riceve un regalo: sono quelle che hanno a che fare con la sfera della gratificazione.

Lascito testamentario: che cos’è

Il lascito testamentario è, a suo modo, una possibilità per effettuare una donazione. Al momento sono circa 800mila le persone che nel nostro Paese hanno stilato un testamento solidale. Va detto, però, che il bacino di filantropi potenziali è molto più grande, con 6 milioni di italiani che dichiarano di ritenere un’opzione concreta il lascito testamentario o affermano di essere disponibili a farlo. A raccontarlo è un’indagine che è stata effettuata su richiesta del Comitato Testamento Solidale, una realtà creata con lo scopo di diffondere la cultura della solidarietà testamentaria nel nostro Paese.

Il confronto con gli altri Paesi europei

I numeri italiani risultano ancora scarni nel momento in cui vengono paragonati con quelli che riguardano il lascito fatto con testamento dei cittadini dei Paesi dell’Europa del Nord, come la Germania, il Regno Unito o i Paesi Bassi. Secondo quanto riferito dal Comitato Testamento solidale, per ora questo strumento non pare suscitare particolari entusiasmi fra i nostri connazionali. La ragione va individuata nella scarsa propensione alla solidarietà che caratterizza gli italiani? Difficile pensarla così, mentre è molto più probabile che la ritrosia vada identificata nell’istituto del testamento, che per molti continua a costituire un problema. Non è difficile intuirne il motivo: trascrivere le proprie ultime volontà vuol dire, in buona sostanza, pensare alla propria morte. E non tutti sono pronti ad affrontare questo pensiero.

Testamento: un tabù per gli italiani

Sono ancora pochi, quindi, gli italiani che si informano su come fare un lascito testamentario. Il testamento, per ragioni culturali o magari anche solo per scaramanzia, è una pratica non molto frequentata in Italia. Va detto, poi, che l’ordinamento giuridico del nostro Paese in materia di successione è orientato alla salvaguardia degli eredi legittimari, vale a dire i familiari più stretti del defunto. Di conseguenza, quando si fa testamento è sempre necessario rispettare le quote di legittima, per non correre il rischio che lo stesso venga impugnato.

Essere generosi nel 2023: come fare testamento donando con un lascito?

Il sistema non è dei più flessibili, questo è vero, ma rimangono margini abbastanza importanti per poter rendersi protagonisti di un atto di generosità nei confronti delle persone che hanno più bisogno. Questa può anche essere l’occasione per supportare le realtà del terzo settore, le quali si rivelano in grado, in maniera sempre più significativa, di anticipare e assecondare le necessità che le altre istituzioni dimostrano di sottovalutare. L’ordinamento giuridico italiano, non a caso, prevede la cosiddetta quota disponibile, che consiste nella quota di patrimonio che il testatore – cioè il soggetto che fa testamento – è libero di destinare a chi preferisce. Non esistono regole specifiche per disporre un lascito solidale, a condizione che nel testamento sia indicato con la massima precisione l’ente beneficiario e tenendo conto delle quote di legittima. Il testamento pubblico e il testamento olografo, invece, hanno uguale efficacia giuridica: non conta, quindi, se a redigere il documento è il notaio o direttamente il testatore.

Di Marco